Sindrome del tunnel carpale

È dovuta alla compressione del nervo mediano al polso, nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale. La sua incidenza è di 5:1.000, colpisce più spesso le donne, è più comune oltre i 50 anni ed è bilaterale in 1/3 dei casi. Più frequentemente senza una causa apparente, può talvolta essere secondaria a fattori che agiscono aumentando il volume delle strutture contenute all’interno del tunnel carpale: ipertrofia sinoviale dei tendini flessori del polso, cisti, lipomi.

 Sintomi e diagnosi 

Nelle fasi iniziali prevalgono i sintomi irritativi quali formicolii, sensazione di intorpidimento o gonfiore alle prime tre dita e alla falange distale del quarto dito, soprattutto al mattino e/o durante la notte; successivamente compare dolore irradiato, talvolta, fino alla spalla. Se la patologia si aggrava subentrano i sintomi deficitari: perdita di sensibilità alle dita, perdita di forza della mano, atrofia dell’eminenza tenar (pollice). I sintomi comprendono dolore della mano e del polso associati a parestesie e torpore, classicamente distribuiti lungo il nervo mediano (lato palmare del pollice, indice e dito medio e la metà radiale del dito anulare) ma che possono coinvolgere anche l’intera mano. Tipicamente, il paziente si sveglia la notte con un dolore urente o con indolenzimento e con torpore e parestesie e deve scuotere la mano per ottenere sollievo e ristabilire la sensibilità.

La diagnosi è confermata dalla positività del segno di Tinel, nel quale il formicolio (parestesia) è riprodotto percuotendo con un martelletto la superficie volare del polso a livello del nervo mediano e del tunnel carpale. Ulteriori test comprendono le manovre di flessione del polso (p. es., segno di Phalen). Atrofia del tenar e debolezza nell’elevare il pollice si possono sviluppare più tardi. La diagnosi è confermata da test elettrodiagnostici di velocità di conduzione del nervo mediano, che offre un accurato indice della conduzione motoria e sensitiva nel nervo.
L’elettromiografia/elettroneurografia (EMG/ENG) mostra un allungamento della latenza distale motoria (oltre 4,5 ms) e sensitiva (oltre 3,5 ms).

Terapia 

La terapia è sintomatica in assenza di deficit della forza, della sensibilità o di severe anomalie all’esame EMG/ENG. Si avvale di farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) per via orale, terapia strumentale (ultrasuoni, ionoforesi, laser), infiltrazioni locali di cortisone che, tuttavia, possono provocare fibrosi del nervo, e tutori notturni per evitare la flessione del polso. La terapia chirurgica è consigliata quando i sintomi sono costanti e quando l’EMG/ENG mostra segni di danno neurologico. Consiste nella decompressione del tunnel carpale mediante sezione del legamento trasverso del carpo (tetto del tunnel carpale). Può essere effettuato con tecnica tradizionale “a cielo aperto” o endoscopica. È importante non operare il paziente troppo tardi, poiché, nonostante la decompressione del nervo, possono permanere disturbi sentivi e motori.

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