Che cos’è la diverticuloesofagostomia transorale?

Questo intervento mininvasivo viene effettuato in caso di diverticoli dell’esofago ed è utile per sezionare la parete del setto tra la sacca diverticolare e l’esofago e non prevede l’asportazione del diverticolo. La diverticuloesofagostomia transorale punta a evitare che il cibo ristagli nella sacca diverticolare, consentendo al diverticolo di svuotarsi facilmente nell’esofago.

Come funziona la diverticuloesofagostomia transorale?

La sezione del setto tra diverticolo ed esofago viene effettuata introducendo – tramite la bocca – un diverticuloscopio che raggiunge l’esofago, uno strumento metallico con due lame divaricabili che vengono poste una nell’esofago e una nel diverticolo. Questa manovra consente di esporre il setto tra le due strutture. Per introdurre il diverticoloscopio il paziente è in genere con il collo in iper-estensione, si procede poi a porre sull’arcata dentaria superiore una protezione in plastica. Questa manovra può essere traumatica per denti e lingua.
La diverticuloesofagostomia transorale pone dunque in comunicazione il diverticolo con il lume esofageo, senza che il diverticolo vengia asportato.

La diverticuloesofagostomia transorale è dolorosa o pericolosa?

L’intervento avviene in anestesia generale. Questo fa sì che sia necessario stabilire con il paziente cosa fare nel caso in cui non sia possibile condurre l’intervento transorale ad esempio per impossibilità a introdurre il diverticoloscopio. In questo caso deve essere deciso preventivamente se passare da una via di accesso transorale a una via cervicotomica oppure sospendere la prosecuzione dell’intervento.

Quali pazienti possono effettuare la diverticuloesofagostomia transorale?

L’intervento è indicato in quei pazienti che presentano diverticoli dell’esofago cervicale sintomatico, di dimensioni adeguate, con possibilità di estendere il collo e candidabili a un’anestesia generale.

Follow up

Al risveglio il paziente potrebbe avvertire fastidio o dolore alla gola.
In genere il paziente rimane digiuno fino al mattino del giorno successivo quando viene sottoposto a un esame radiologico del transito nell’esofago. In caso di esito positivo, il paziente può iniziare l’assunzione di una dieta morbida e, in assenza di complicanze, verrà dimesso in giornata o il giorno successivo.
Il paziente verrà invitato poi a consumare alimenti morbidi per ulteriori 10-15 giorni con successiva graduale assunzione di una dieta varia.
Dopo circa un mese dall’intervento viene effettuata una visita di controllo previa esecuzione di un controllo radiologico del transito esofageo con bario.

Sono previste norme di preparazione?

Non vi sono norme specifiche di preparazione.

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